Giovedì 4 novembre, festa di san Carlo, l’arcivescovo di Milano Mario Delpini ha fatto visita alla comunità scolastica dell’Istituto Zaccaria per vivere tre distinti momenti: l’incontro con i 750 alunni dei padri barnabiti; l’intitolazione della sala letture della biblioteca a san Carlo; la chiusura della ricognizione canonica delle reliquie del Santo. Nel saluto, il rettore padre Ambrogio Valzasina ha richiamato il forte legame tra san Carlo e i barnabiti e ha chiesto la preghiera dell’arcivescovo «perché la passione di educare e il desiderio di essere educati cristianamente non vengano mai meno e perché sappiamo riconoscere e accogliere l'amore di Cristo Signore per trovare la risposta a quella sete di felicità e di amore infiniti che, diversamente, non sapremmo trovare». L’arcivescovo – che nel suo intervento ha richiamato tre espressioni ‘straniere’: Kaire, Kyrie eleison e Amen – ha lasciato a bambini, ragazzi e personale dello Zaccaria un efficace messaggio: «Ammiriamo l’audacia, l’umiltà, l’ardore, la tenacia dei Santi. Di san Carlo Borromeo, di sant’Antonio Maria Zaccaria. Ammiriamo non come guardando a distanze irraggiungibili, ma come riconoscendo amici che ci incoraggiano, modelli che ci attraggono, intercessori che non ci abbandonano mai. Kaire; Kyrie eleison; Amen».